L'Alfa Romeo Milano cambia nome dopo le polemiche: si chiamerà "Junior". Il ministro Urso: «Una buona notizia»

L'Alfa Romeo Milano cambia nome dopo le polemiche: si chiamerà "Junior". Il ministro Urso: «Una buona notizia»

di Redazione web

La nuova Alfa Romeo Milano cambia nome: si chiamerà Junior. Dopo le polemiche degli ultimi giorni, con le dichiarazioni del ministro Adolfo Urso secondo cui «un'auto chiamata Milano non si può produrre in Polonia», il brand del Biscione - del gruppo Stellantis - fa retromarcia e cambierà il nome al modello di auto, che verrà comunque prodotto in Polonia ma non prenderà più il nome dal capoluogo lombardo.

La Stelvio e la Giulia prodotte a Cassino

«Pur ritenendo che il nome Milano rispetti tutte le prescrizioni di legge, e in considerazione del fatto che ci sono temi di stretta attualità più rilevanti del nome di una nuova auto, Alfa Romeo decide di cambiare il nome da Milano a Junior, nell'ottica di promuovere un clima di serenità e distensione» ha spiegato Jean-Philippe Imparato, amministratore delegato del brand del Biscione, in una call con i giornalisti. Imparato ha anche annunciato che Alfa Romeo produrrà a Cassino la nuova Stelvio nel 2025 e la nuova Giulia nel 2026 «Per i modelli del 2027 non abbiamo ancora deciso», ha aggiunto.

Le parole del ministro Urso

«Un’auto chiamata Milano non si può produrre in Polonia. Questo lo vieta la legge italiana che nel 2003 ha definito l’Italian Sounding, una legge che prevede che non bisogna dare indicazioni che inducano in errore il consumatore. Indicazioni fallaci legate in maniera esplicita alle indicazioni geografiche. Quindi un’auto prodotta Milano si deve produrre in Italia, altrimenti si dà un’indicazione fallace che non è consentita dalla legge italiana», aveva detto Urso a margine dell’inaugurazione della prima “Casa del Made in Italy” a Torino.

Il governo soddisfatto

C'è «grande soddisfazione» per la decisione di Alfa Romeo di non chiamare Milano «un'auto prodotta in Polonia, da una casa che ha la maggior parte dei propri interessi ormai fuori dall'Italia».

Lo dicono fonti di governo sottolineando che la scelta è arrivata «dopo una interlocuzione» con Stellantis «nella quale il governo italiano ha fatto notare come queste pratiche alla fine rischiano di danneggiare la produzione sul territorio italiano».

Soddisfatto anche il ministro Urso: «Credo sia una buona notizia, che giunge proprio nella giornata del made in Italy che esalta il lavoro, l'impresa, la tipicità e la peculiarità del prodotto italiano che tutti ci invidiano nel mondo». Secondo Urso si tratta di «una buona notizia, che penso che possa esaltare il lavoro e l'impresa e consentirci di invertire la rotta, anche per quanto riguarda la produzione di auto nel nostro Paese».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 15 Aprile 2024, 18:35
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